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Stefano Lucchini è Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo. È Chairman di Banca IMI Securities Corporation (USA), Consigliere di Amministrazione della Luiss, membro del Comitato Esecutivo ABI, della Fondazione Osservatorio sulla Criminalità nell’Agricoltura, dell’International Advisory Council e del Foreign Policy Leadership Council di Brookings Institution di Washington D.C. È Presidente della Fondazione Robert F. Kennedy for Human Right Italia, membro della Fondazione Italia Israele per la Cultura e le Arti. È Associate al Green Templeton College e Visiting Fellow alla Oxford University, dove come riconoscimento gli è stata intitolata un’aula. È stato insignito della laurea honoris causa in Giurisprudenza dalla Link Campus University. È Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana.

 


Andrea Zoppini è Professore ordinario di Diritto civile presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre. Ha studiato all’Università di Cambridge e all’Università di Heidelberg; è stato visiting scholar alla Law School della Yale University e della New York University. È stato Sottosegretario al Ministero della Giustizia; dal 2006 al 2011 è stato Consigliere giuridico della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha fatto parte della Commissione per la riforma del Diritto societario, della Commissione per la riforma della Legge sul risparmio, della Commissione di riforma del Diritto delle associazioni e fondazioni, della Commissione per la riforma del Diritto fallimentare.

Domenica 30 Luglio

ore 19:30

Piazza dei Pini - Terrazza Capalbio Libri

Stefano Lucchini e Andrea Zoppini

Il futuro delle banche. Vigilanza e regolazione nell’Unione bancaria europea

(Baldini + Castoldi)

Conduce Silvia Sciorilli Borrelli
Intervengono Carlo Clavarino, Piero Fassino, Gaetano Miccichè, Giovanni Salvi, Fabio Sbianchi.
Letture di Marta Mondelli

“C’era un tempo nel quale la regolazione delle banche avveniva «all’orecchio» dei banchieri. Il vertice della banca si recava a Palazzo Koch in via Nazionale a Roma e, dopo un’attesa che molto già gli – presidenti donna o amministratrici delegate al tempo non ce n’erano – diceva della considerazione che aveva presso l’Istituto, riceveva direttamente dal Governatore indicazioni di comportamento e di decisione: «Acquista la banca vicina in difficoltà», «Guardati dal fare questa operazione», «Sostieni o abbandona quella società industriale al suo destino».”

Da un decennio, il settore bancario europeo è attraversato da tensioni sismiche multidirezionali: le crisi dei mercati finanziari e del debito sovrano, l’impatto dell’innovazione tecnologica sulla competitività dell’industria e l’esigenza di allineare il funzionamento dell’intermediazione finanziaria agli obiettivi di sostenibilità ambientale. Al mutamento strutturale del mercato bancario, il legislatore europeo ha risposto nel 2014 con una riforma istituzionale che ha ridisegnato in chiave sovranazionale il quadro regolamentare della vigilanza bancaria: il Meccanismo di Vigilanza Unico. In questo volume gli autori esaminano il ruolo fondamentale, la cospicua discrezionalità e i poteri ispettivi e sanzionatori nei confronti degli enti creditizi che vengono assegnati alla BCE all’interno del Meccanismo di Vigilanza Unico. Al contempo, permangono alcuni poteri e prerogative spettanti alle autorità nazionali competenti, che continuano a svolgere una funzione integrata nella vigilanza europea. Sullo sfondo emerge una domanda: che ruolo giocherà la nuova vigilanza europea, basata su un sinergetico raccordo di funzioni tra la BCE e le autorità di vigilanza nazionali, nel percorso della futura evoluzione della banca?