Angelica, la lettrice di 7 anni che ha preso 212 libri in biblioteca
«Leggo perché mi fa stare bene. E poi imparo. I libri speciali? Quelli con gli animali».
di Renato Piva
BASSANO DEL GRAPPA (Vicenza) – Alice nel paese dei libri è una favola, ma anche una storia vera. Alice nella realtà si chiama Angelica, ha sette anni e abita in un paese di tremila abitanti alle porte di Bassano del Grappa, cuore del Veneto che brilla(va) per dedizione al lavoro e schei, meno per la voglia di cultura. Ebbene, facendo conti e conteggi coi propri utenti, alla biblioteca di Bassano si sono accorti che ce n’era uno speciale: in un anno aveva preso a prestito (e restituito) 212 libri. E questo vorace lettore era una bambina di sette anni.
«Nessuno dei miei compagni legge libri»
Vedere per credere. Prima di incontrarla mettiamo in borsa un libretto illustrato: servirà a rompere il ghiaccio. Non va secondo le attese. «Angelica, volevo chiederti…». Tempo di alzare gli occhi dal notes e la bambina ha le mani sulle pagine aperte. Legge e, semplicemente, tu non le interessi più. Assorta, concentrata, da un’altra parte… Mamma Michela, giornalista: «L’avevo detto, no?». «Onnivora, predilige ancora opere con immagini, ma si sta progressivamente avvicinando alla lettura di parole pure», dice la nota dei bibliotecari. In un Paese dove il 9,1 per cento delle famiglie non ha in casa neppure un libro (report Istat 2015) e quasi la metà della popolazione non va oltre i tre libri l’anno. Angelica tutto questo non lo sa, però, a modo suo, lo intuisce. «I tuoi compagni ti dicono qualcosa? Ti apprezzano?». La bambina va secca: «No, anche perché nessuno dei miei compagni legge libri».
Ama i libri con figure e animali
La madre racconta. «Ha iniziato la prima elementare che sapeva a malapena scrivere il nome. Ero perplessa, perché alcuni compagni già leggevano e scrivevano. Le ho proposto dei libri…». Accesa la miccia, è esploso un mondo. «Angelica ama i libri con figure e animali. Ha letto talmente tanto che, da una figura, mi anticipa la storia che verrà. Per lei è un gioco». Michela vuol proteggere la figlia: «Non facciamone un fenomeno, non lo è». Sa che la lettura in tenera età non corrisponde necessariamente a un adulto vorace di pagine. La bambina, però, nella semplicità di alcune risposte ha tratti adulti. Perché leggi così tanto? «Perché mi fa stare bene». Oltre al piacere, ti interessa anche quel che c’è nei libri? «Sì, importa anche quello che ho imparato». Quali storie preferisci? «Quelle con le fate». C’è un libro speciale, tutto tuo? «Sì, quello al Polo Sud, ci sono degli animali». È tardi, Angelica saluta e se ne va. Il nostro regalo, sottobraccio, è già un pò vecchio.
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