MARCO VARVELLO. Giornalista, è corrispondente da Londra della RAI. Ha lavorato alla Notte, al Giornale, ai tg e gr regionali della Lombardia, alla redazione economica del TG1 a Roma, di nuovo a Milano come curatore di programmi di Enzo Biagi. Inviato a New York, poi corrispondente a Londra, a Berlino, e ora di nuovo in Gran Bretagna. Ha pubblicato la raccolta di racconti Brexit Blues (Mondadori Strade Blu 2019) e il romanzo per ragazzi Dimentica le Mille e una notte (Fabbri-Rizzoli, 2005)

Martedì 2 agosto

19:30

Anfiteatro del Leccio – Capalbio

Marco Varvello

Londra anni venti

Bompiani

Luciano Tancredi e Claudio Tito discutono con l’autore

“Allegra non poteva certo raccontare al giornale o al club e nelle serate con amici, giornalisti e politici, di avere come amante un ruvido camionista dall’accento Cockney. Doveva difendere la sua reputazione di donna irraggiungibile. Le fughe a casa di George, durante la settimana o nei pochi weekend in cui lui non era in viaggio, erano un alibi perfetto. Scompariva e lasciava agli altri di immaginare ancora una volta il profilo di un amante potente e forzatamente misterioso. Fantasie di incontri in lussuose ville nella campagna del Kent o del Surrey. O meglio ancora nei favolosi resort, discreti e forniti di spa, prenotati su Secret Escapes, il sito di alberghi garanzia di lusso e discrezione. Mai avrebbero pensato che la destinazione delle sue notti d’amore fosse una modesta casa a schiera di Bromley. In ufficio Maggie cercava di indagare. Senza successo. Il mistero continuava, la reputazione era salva.”

Due solitudini in apparenza distanti ed inconciliabili – lei giornalista in carriera, lui camionista deluso e scontroso – che si incrociano nel limbo della pandemia. Un amore improbabile che pure si accende in una Londra deserta, ridotta al silenzio.  Il romanzo di un tempo complicato in una città complicata, che cerca sempre di correre verso il futuro ma non ha ancora fatto i conti con le ferite degli anni più recenti. È una notte d’inverno quando George, autista di TIR, si ritrova minacciato con una pistola nel porto di Belfast, dove aspetta di tornare a Londra. Senza volerlo si trova coinvolto nel rapimento di un funzionario della dogana da parte di un gruppo di terroristi irlandesi. Un destino che si ripete per lui, figlio di nordirlandesi emigrati. Un conflitto che lo insegue, suo malgrado. Ex tassista a Londra, George è un uomo amaro eppure integro. Un inglese “con la schiena dritta”, naturalmente conservatore, ovviamente sostenitore della Brexit. Niente di più diverso da Allegra, giornalista arrembante del Sunday Times. Le scuole giuste, le amicizie giuste. Si fa notare per le sue inchieste che simpatizzano per la gente di provincia, lontano dalla metropoli troppo internazionale. Scrive di Brexit sia correndo al seguito dei politici schierati a favore, sia immergendosi tra il popolo, nei tanti paesi della dura  campagna inglese. Quella gente che alla fine ha deciso per l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa.  Entrambi sono arrabbiati, spinosi, carichi di nodi irrisolti. Il loro incontro sfocia in una relazione che si nutre di segretezza nei mesi chiusi della pandemia: un nido, un rifugio fuori da tutto in cui possono essere se stessi per qualche ora, qualche notte. Ma la realtà preme, chiede risposte, impone scelte.  Il ritratto secco e impietoso di una città e di un mondo. La storia di due persone che devono fare i conti con il cambiamento radicale del loro Paese, che lo vogliano o no. Diventando cosi’ metafora di una intera epoca inglese, i turbolenti anni Venti del nuovo Millennio.