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Ho esitato molto prima di scrivere queste pagine. La ragione consiste nella mancanza di padronanza scientifica del tema Covid-19 da parte mia, come del resto da parte di tutti quelli che per mestiere non fanno i biologi clinici, i virologi, gli epidemiologi, i medici e simili. Poi, come potete constatare, ho cambiato idea. Da filosofo, mi sembrava e sembra impossibile non partecipare al dramma che stiamo vivendo. Ma non si tratta solo di una questione personale o professionale. Durante questi giorni di pandemia, abbiamo tutti percepito smarrimento e abbiamo vissuto un senso profondo di impermanenza. A me sembra che, per reagire, ci sia bisogno di trovare una narrativa che consenta di riprendere il filo interrotto dei nostri sentimenti e dei nostri pensieri
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L’emergenza seguita alla diffusione del Covid-19 non è stata una “normale”, benché seria, crisi. Secondo Sebastiano Maffettone, l’umanità è di fronte al quarto shock: un microscopico virus ha cioè svelato agli umani tutta la loro insignificanza, come solo giganti del pensiero quali Copernico, Darwin e Freud avevano fatto in precedenza. D’un tratto ci siamo resi conto di come la società supertecnologica e iperglobalizzata che abbiamo costruito si trovi di fronte a una minaccia esistenziale per cause a lei esterne (la natura, che tendevamo comunque a ritenere addomesticata e controllabile) quanto legate alla propria capacità di innovazione. Mentre scienziati, economisti ed esperti a vario titolo sono impegnati nel programmare nei dettagli la fase di ripresa, altre questioni – le più urgenti e generali – rischiano di restare senza risposta: che ne sarà della nostra società? Il quarto shock, il primo tentativo nel suo genere di fornire risposte e ipotesi programmatiche con gli strumenti della filosofia politica e dell’etica, affronta problemi cruciali, come la protesta sociale che potrebbe montare e come affrontarla, la crescente disuguaglianza di reddito (ad esempio tra il Nord e il Sud del nostro Paese), i rapporti tra Stati che dovranno basarsi non più sulla sola competizione, il green new deal da consolidare, la scuola e l’università da ripensare e il modo più equo di gestire la crescita prevedibile delle multinazionali del web. Il libro di Sebastiano Maffettone è al tempo stesso una profonda riflessione e un documento programmatico sul quale costruire la politica di domani.
Sebastiano Maffettone è professore di filosofia politica alla Luiss, dove dirige l’Osservatorio Ethos Luiss Business School. Autore di numerosi volumi, per Luiss University Press ha pubblicato, tra gli altri, Un mondo migliore (2014), Il valore della vita (2016) e Karl Marx nel XXI secolo (2018).