Le letture dell’ex presidente USA
di Giuseppe Sarcina
I «consiglieri invisibili» raggiungono ogni sera Barack Obama e gli tengono compagnia almeno per un’ora. Il presidente americano, in uscita, racconta al New York Times la sua dipendenza dai libri. È una lista molto lunga, che Obama ha condiviso innanzitutto con la figlia maggiore Malia, cui ha appena regalato un kindle con opere che il presidente considera obbligatorie come Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez o La donna guerriera di Maxine Hong Kingston. Obama è un lettore vorace: ha appena terminato The Underground Railroad di Colson Whitehead, racconto sulla schiavitù dei neri, premiato con il National Book Award. Si tuffa nella saggistica più innovativa, come Pensieri lenti e veloci di Daniel Kahneman, psicologo israeliano e nobel dell’Economia, o La Sesta estinzione di Elizabeth Kolbert. Ma torna sempre agli amici più cari: Abraham Lincoln, Martin Luther King. Oppure Shakespeare: «Mi ha fatto capire come certi modelli si ripetano nelle relazioni tra gli esseri umani».
(Fonte: Corriere della Sera, 17 gennaio 2017; Obama e Malia photo credit: Martin H. Simon-Pool/Getty Images)