Elena Stancanelli con il suo libro, finalista all’edizione 2016 del Premio Strega, “La femmina nuda” edito da La Nave di Teseo è stata la protagonista della serata di ieri.
Sul palco con la scrittrice è salito anche lo psicanalista Massimo Ammaniti, mentre l’incontro è stato condotto dalla giornalista de Il Fatto Quotidiano Silvia Truzzi.

Protagonista de “La femmina nuda” è Anna, una donna intelligente, bella, con un lavoro interessante, ma di colpo tutto questo non serve più. Dopo cinque anni la sua storia d’amore con Davide è affondata in una palude di tradimenti, bugie, ricatti. E la sua vita è andata in pezzi. Anna si è trasformata in un’isterica, non dorme, non mangia, fuma e si ubriaca ogni sera per riuscire ad addormentarsi. Compulsivamente ha iniziato a frugare nel telefonino di Davide, nelle chat, sui social. Anna non sa cosa sta cercando, non sa perché lo sta cercando. Per un anno rimarrà prigioniera di quello che lei stessa chiama il regno dell’idiozia, senza riuscire a dirlo a nessuno. “La femmina nuda” è la sua confessione, sotto forma di lettera, a Valentina, la sua più cara amica, che l’ha vista distruggersi sera dopo sera. Anna dice tutto, senza pudore. I dettagli umilianti e ridicoli, l’ossessione, la morbosità.

Per Elena Stancanelli, l’autrice, Anna somiglia a tutti noi, che combattiamo questa guerra paradossale che chiamiamo amore. Ogni tanto vinciamo, più spesso perdiamo. L’unica cosa su cui possiamo sempre contare, l’unica capace di indicarci i nostri confini, i nostri bisogni, è il corpo. E sarà al corpo che Anna si aggrapperà per sconfiggere il dolore.


