Alle 21:30, è stato il turno di Giuseppe Procaccini con il suo “L’abaco dei sentimenti confusi” edito da Gaffi. La presentazione è stata condotta dalla giornalista di Rai News Mariella Zezza. Con loro sul palco anche l’ex governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni. Letture di Cristiana Buscarini. Ad accogliere tutti gli ospiti la presentatrice del festival Marta Mondelli.
Durante la presentazione Roberto Maroni si è reso protagonista di alcune dichiarazioni.
Riforma lavoro e pensioni – “Il contratto di Governo prevede l’abolizione della Legge Fornero, che è una cosa buona e giusta. Servono tanti soldi, una copertura rilevante, ma va fatta e mi auguro che il Governo la faccia. E’ giusto che chi lavora per 40 anni possa andare in pensione senza vedersi costretto a rimanere. Circa il cosiddetto “criterio dignità”, tanto contestato dal mondo delle imprese, condivido questa posizione: la mia esperienza da Ministro del Lavoro mi aveva portato a fare la Legge Biagi che rendeva più facile l’ingresso, meno rigidi i contratti di lavoro, regolarizzandoli. Mi auguro che adesso in Parlamento vengano reintrodotti i voucher, che io avevo già introdotto per l’agricoltura e il turismo, perché combattono il lavoro nero. Infine spero che venga reso meno costoso e meno rigido il mercato del lavoro, perché altrimenti il rischio è che si perdano posti di lavoro, anziché crearli.”
Questione immigrati – “Quello che bisogna fare è fermare le partenze, poi si può discutere sui modi e sui toni. Ma a me interessa la sostanza. Io l’avevo già fatto da Ministro dell’Interno, quando c’è stata la cosiddetta Primavera Araba, inizio del 2011. Allora non c’erano le ONG, questa l’unica differenza rispetto ad allora. Finalmente un Governo che fa sentire la sua voce in Europa. Allora non fu possibile perché l’Europa non ci ascoltò, speriamo che si prosegui su questa strada. Non condivido le polemiche contro Salvini e il Governo su questa posizione: bisogna essere duri.”
Un giudizio sull’attuale Governo – “Finora in realtà ha fatto solo il Decreto Dignità. Bene sull’immigrazione, bene sulla sicurezza. Sulle competenze del Vicepremier Di Maio è un punto interrogativo. Mi preoccupa, ma sospendo il giudizio. Mi preoccupano anche le posizioni contrarie alle infrastrutture, in particolare alla Tav. Questa va fatta, riduce l’inquinamento. Spero prevalga il buon senso, le infrastrutture sono utili, servono al Nord produttivo.”
Rapporto con la Lega – “Io sono della Lega, non ho ruoli istituzionali per mia scelta. La politica è una passione, è come la musica, che seguo sempre a prescindere dai ruoli, che ho coperto per 30 anni. Ho deciso io di cambiare, ora seguo la politica da militante, da leghista, come sono stato da sempre. Qualcuno mi dice di tornare, ma io ho deciso di cambiare vita. Non ho più intenzione di ricoprire ruoli istituzionali, altrimenti avrei continuato a fare il Governatore della Regione Lombardia. Ho deciso io di smettere, non ero obbligato a farlo. E sarò sempre leghista, perché la Lega è immortale.”
Prossimi progetti – “Sono impegnato con la collaborazione con l’Università di Pavia, abbiamo un grande progetto che partirà a settembre sui Millenials. Ce ne occuperemo con un forum permanente e con tante iniziative.”