Capalbio Libri racconta “il piacere di leggere” e propone sul web le testimonianze degli scrittori e degli ospiti del festival con la campagna “Capalbio Libri – Il piacere di leggere replay”
Gli scrittori e gli ospiti che hanno partecipato alle edizioni passate di Capalbio Libri raccontano che cosa è per loro “il piacere di leggere” sui canali social Facebook e Twitter del festival
È questo il modo di Capalbio Libri per collaborare alle campagne #iorestoacasa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per battere il contagio dal Coronavirus e #laculturanonsiferma lanciata dal MIBACT
Capalbio Libri, il festival sul piacere di leggere, lancia la campagna social “Capalbio Libri – Il piacere di leggere replay” che ci terrà compagnia fino alla fine del mese di maggio e che prevede l’utilizzo degli hashtag #CapalbioLibri #ilpiaceredileggere #replay.
L’iniziativa di Capalbio Libri pensata nel contesto delle campagne #iorestoacasa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per battere il contagio dal Coronavirus (Covid_19) e #laculturanonsiferma lanciata dal MIBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo), prevede la diffusione quotidiana sui propri canali social – Facebook e Twitter – di contributi sul piacere di leggere raccolti durante le 13 edizioni passate del festival, per un totale di 56 contenuti video in cui scrittori, giornalisti e personaggi dello spettacolo rispondono alla domanda sul proprio rapporto con la lettura e con i libri.
Oggi martedì 14 aprile 2020, a rispondere al fatidico quesito “Cos’è il piacere di leggere?” in una breve intervista registrata durante l’edizione 2018 di Capalbio Libri, è Riccardo Barenghi.
Riccardo Barenghi: “Il piacere di leggere è un piacere, anche quello di stare soli”
Il piacere di leggere per Riccardo Barenghi, giornalista de La Stampa, è appunto un piacere. Bisogna ovviamente incappare in un bel libro, la cui storia ti prenda e non ti molli più. È il piacere di riuscire a stare anche da soli, per qualche ora durante le nostre giornate sempre più caotiche.
Il libro della vita di Riccardo Barenghi è “Patrimonio” di Philip Roth, un libro molto inteso e importante per il giornalista e che parla del rapporto dello scrittore con il padre che sta morendo. Barenghi vi si è identificato perché nel periodo in cui l’ha letto era morto il proprio padre, il libro gli ha cambiato la vita.
Per un giornalista come Riccardo Barenghi il piacere di scrivere è riuscire a trasferire su un foglio un pensiero, un’idea, una battuta, un punto di vista. Oppure un racconto di un fatto di cui è stato testimone – se si parla di cronaca – però condito da sensazioni e sentimenti, perché un racconto freddo non è bello da leggere ne da scrivere.
Riccardo Barenghi inizia la sua carriera giornalistica nel 1980 quando viene assunto a “Il Manifesto” di cui diventa direttore nel 1998. Nel 2000 nasce Jena lo pseudonimo con cui scrive un brevissimo e lapidario corsivo sull’attualità, che dal 2003 si trasferisce sulla prima pagina de La Stampa. Nel 2018 è stata distribuita con il quotidiano torinese la raccolta dal titolo «La vostra Jena quotidiana». È stato definito «la penna più acuminata della stampa di sinistra».
Riccardo Barenghi è stato protagonista di Capalbio Libri mercoledì 1° agosto 2018 prendendo parte alla presentazione del libro di Benedetto Cotrugli “Arricchirsi con onore. Elogio del buon imprenditore“ edito da Rizzoli. Con lui sul palco il giornalista economico Alessandro Wagner, curatore del libro.