La seconda serata di lunedì 2 Agosto, il palco di Capalbio libri ospita Alessandro Sallusti che presenta “Il sistema. Potere, politica, affari: storia segreta della magistratura italiana” (Rizzoli), con Francesca Scopelliti e la conduzione di Giancarlo Loquenzi.
Nell’Ottobre 2020, per la prima volta nella storia della magistratura, un ex membro del Csm viene radiato dall’ordine giudiziario: Luca Palamara.

Incalzato dalle domande di Alessandro Sallusti, in questo libro, Palamara racconta cosa sia il “Sistema” che ha pesantemente influenzato la politica italiana. “Tutti quelli – colleghi magistrati, importanti leader politici e uomini delle istituzioni molti dei quali tuttora al loro posto – che hanno partecipato con me a tessere questa tela erano pienamente consapevoli di ciò che stava accadendo.”
Giancarlo Loquenzi commenta le parole di Sallusti affermando che la lettura ritmata del libro risulta sempre più incalzante in quanto – anche quando si pensa non possa succedere nulla di più stravolgente – ad ogni pagina la tensione cresce. “E’ il libro di Sallusti, non di Palamara, perché lui è ovunque e lo incalza di domande tendendo a sottolinearne il coinvolgimento ad ogni evento, sottolineando che lui c’era e ne ha preso parte”.

L’autore dichiara di aver superato la sua “pigrizia naturale” per scrivere questo libro, che in un primo momento Palamara si tira indietro ed in seguito – dopo aver creato un legame di fiducia tale da coinvolgerlo – non c’erano case editrici disponibili alla pubblicazione di un’opera così scomoda sul tema scottante della magistratura. “Potrei anche scrivere un sequel, ma sarebbe come aggiungere fatti nuovi ad una dinamica già raccontata. […] La magistratura è una sezione del sistema, di cui fa parte insieme alla politica, alle istituzioni e all’informazione”.

Sallusti si rifiuta di credere che Palamara fosse l’unico vertice, neanche per la sola sezione della magistratura; afferma, piuttosto, che probabilmente a dirigerlo ci fosse una loggia perché è impensabile che tutto sia partito esclusivamente da lui. E’ un front off.
La posizione di Palamara si schiera a metà, tra affermazioni in cui dichiara di essere uno dei gangli del sistema – sminuendo così la sua posizione – e dichiarazioni in cui tiene a precisare, quasi con orgoglio, la sua responsabilità ed implicazione in alcune dinamiche.

“Il fatto che i grandi giornali non parlino del libro più venduto dell’anno è un problema, vuol dire che sono parte del sistema […] è l’autoreferenzialità il problema della magistratura”.
Il “Sistema” è il potere della magistratura che, in quanto tale, non può essere intaccato: tutti coloro che ci hanno provato sono stati atterrati da sentenze pesanti o dall’uscita di notizie/intercettazioni sulla vita privata. Così Palamara, durante l’elezione alle due più alte cariche della Corte di Cassazione dei suoi candidati, comincia la sua discesa proprio nel momento del suo massimo successo: “Io non voglio portarmi segreti nella tomba, lo devo ai tanti magistrati che con queste storie nulla c’entrano.”