Il peso delle parole, la forza e la potenza dei libri, l’influenza che essi possono esercitare sulle persone e la società.
Jorge Méndez Blake, artista messicano, nelle sue opere cerca di connettere le arti visive e la letteratura. E in un suo lavoro ispirato a Kafka evidenzia metaforicamente l’impatto che può avere un solo libro…
Classe 1974, Jorge Méndez Blake, nelle sue opere cerca di connettere le arti visive e la letteratura attraverso assemblaggi, disegni e interventi ambientali.
Blake manipola la letteratura classica ridisegnandola nello spazio di una galleria, aggiungendo pagine e citazioni nelle sue installazioni o “cancellando” i testi seppellendoli fisicamente in grandi casse di legno. L’artista inoltre forma catene testuali grazie a opere che collegano la letteratura di viaggio e di pellegrinaggio con le fotografie scattate durante i suoi viaggi.
Nei suoi lavori, dunque, la letteratura e l’oggetto libro hanno un ruolo centrale e spesso giocano un ruolo importante. E lo dimostra un’opera metaforica come El castillo / The Castle del 2007, ispirata a “Il Castello di Kafka”, e in rete soprannominata “El impacto de un libro”.
Il nome dell’opera deriva, ovviamente, dal titolo del libro utilizzato e sottolinea il potere della lettura e della conoscenza di cambiare il mondo: anche un piccolo movimento o una piccola anomalia possono provocare una grande reazione, come quella di rendere imperfetto un lungo muro di mattoni.
La scelta del libro non è casuale: “Il Castello” di Kafka è incentrato sull’alienazione e la frustrazione dell’uomo all’interno di un sistema di ordine globale che lo vuole integrato e nel contempo lo emargina. Il Castello rappresenta l’ingiustizia, la tirannia, l’incomunicabilità fra uno Stato ed il popolo. Il protagonista del libro, di nome “K” arriva in un villaggio dove gli abitanti sono completamente sottomessi al Castello senza esserci mai andati né aver mai parlato con chi ci vive; “K” non capisce, non accetta questa situazione e da solo contro tutti cerca di entrare in comunicazione col Castello.
A questo proposito Méndez Blake dice: “Il protagonista della storia si mette – da solo – contro un sistema in maniera anonima …e non sa che sta lottando contro tutta una struttura che è il castello. Il libro fa lo stesso lavoro“.
L’opera è stata realizzata ed esposta per la prima volta a Guadalajara nel 2007, da allora ha girato il mondo (Città del Messico, Parigi, Venezia, Aspen, Istanbul, etc.) ed ha riscosso un grande successo, diventando virale sui social network.
In ogni mostra, il muro è stato costruito con mattoni del Paese ospitante, ma il libro è sempre rimasto lo stesso. L’altezza della parete è di 1,80 m, mentre la lunghezza è variabile; le pareti più lunghe, 23 m per un totale di 5.000 mattoni, sono state quelle innalzate a Guadalajara e ad Istanbul. La costruzione del muro richiede circa tre o quattro giorni ed avviene senza cemento, né colla.
Un libro può fare la differenza, per questo appena potete concedetevi al piacere di leggere.
Buona Pasqua e buona lettura da Capalbio Libri!
Per maggiori informazioni: www.mendezblake.com
Fonti: